"Mi hanno parlato di un uomo.."
di Zelz |

Un racconto fantastico e romantico che fa meditare sul valore del tempo
Mi hanno parlato di un uomo.
Un vecchietto di Luras
che in tarda età divenne cieco
e non sapendo più
come rivolgersi alla realtà che lo circondava,
decise di continuare a vivere solo nei suoi ricordi.
Da principio passava le giornate
a rievocare i momenti più eccitanti o felici,
così come gli tornavano alla mente.
Un'estate si trovò stranamente
a voler ritornare esclusivamente ai dolori e alle tristezze.
Ma
bastarono i primi freddi perché se ne distraesse.
Presto,
si accorse di avere un talento eccezionale
nel ricostruire il suo passato fin nei minimi dettagli:
Un vecchietto di Luras
che in tarda età divenne cieco
e non sapendo più
come rivolgersi alla realtà che lo circondava,
decise di continuare a vivere solo nei suoi ricordi.
Da principio passava le giornate
a rievocare i momenti più eccitanti o felici,
così come gli tornavano alla mente.
Un'estate si trovò stranamente
a voler ritornare esclusivamente ai dolori e alle tristezze.
Ma
bastarono i primi freddi perché se ne distraesse.
Presto,
si accorse di avere un talento eccezionale
nel ricostruire il suo passato fin nei minimi dettagli:
poteva
sedersi nei campi in cui correva da bambino
a contare le foglie degli alberi che vi si trovavano
oppure
rivedere il colore degli occhi di tutte le donne che nella vita
aveva incontrato.
Viaggiava nel suo passato
e lo rianimava
senza curarsi di null'altro, perfino dei dolori
e delle malattie da vecchio che gli si presentavano.
Man mano che passavano gli anni
si convinse d poter rinascere
e ricomimciare da capo,
rivivendo ogni suo singolo istante.
Un giorno di ricordi
corrispondeva ad un giorno solare reale.
Anzi
a volte era più lungo poichè l'uomo
ricostruendolo
si perdeva nelle trame dei ricami del suo passato
e caso mai
passava un ora a godere dei cinque minuti che furono.
Mi hanno giurato che così andò avanti
finchè la morte lo colse,
senza che lui se ne accorgesse o ne soffrisse,
pochi giorni dopo il suo ottavo compleanno.
sedersi nei campi in cui correva da bambino
a contare le foglie degli alberi che vi si trovavano
oppure
rivedere il colore degli occhi di tutte le donne che nella vita
aveva incontrato.
Viaggiava nel suo passato
e lo rianimava
senza curarsi di null'altro, perfino dei dolori
e delle malattie da vecchio che gli si presentavano.
Man mano che passavano gli anni
si convinse d poter rinascere
e ricomimciare da capo,
rivivendo ogni suo singolo istante.
Un giorno di ricordi
corrispondeva ad un giorno solare reale.
Anzi
a volte era più lungo poichè l'uomo
ricostruendolo
si perdeva nelle trame dei ricami del suo passato
e caso mai
passava un ora a godere dei cinque minuti che furono.
Mi hanno giurato che così andò avanti
finchè la morte lo colse,
senza che lui se ne accorgesse o ne soffrisse,
pochi giorni dopo il suo ottavo compleanno.
Zelz