Lavoratori della Rete, 10 proposte per far ripartire l'Italia

Wi-fi diffuso, alfabetizzazione digitale, più spazio alle nuove imprese: ecco le proposte dei lavoratori del web per sconfiggere la crisi e rilanciare l'economia italiana
I Wwworkers hanno prodotto un documento con dieci azioni per portare l'Italia nell'economia digitale e dare più respiro a una categoria di lavoratori che sta diventando sempre più consistente. Ecco le loro proposte.
Azione 1. Erodere il digital divide
Sostenere la spinta per la copertura nazionale di servizi con banda larga e ultralarga, anche in realtà geografiche lontane dai contesti metropolitani, attraverso investimenti pubblici e incentivi a quelli privati.
Azione 2. Pensare al wi-fi come la toilette
Promuovere l’ obbligo per gli esercizi pubblici di rendere la connessione wi-fi disponibile e pubblica, come avviene oggi per i servizi igienici.
Azione 3. Alfabetizzare al digitale
Promuovere un piano per l’ alfabetizzazione digitale, coinvolgendo il terzo settore, le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali e gli enti locali, per far sì che tutti i cittadini colgano le opportunità della rete. Promuovere corsi “blended” (in aula e online) e l’apertura di sportelli informativi per fornire servizi concreti su come lavorare in rete.
Azione 4. Digitalizzare il made in Italy
Le tecnologie digitali rappresentano un’occasione per le Piccole e Medie Imprese per rafforzare la collaborazione e raggiungere i mercati, ma spesso queste aziende non hanno le risorse – economiche e di conoscenza – per cogliere le opportunità. Servono incentivi alla creazione di reti digitali tra le imprese, volte alla collaborazione e all’internazionalizzazione, anche attraverso la messa in comune di banche dati e scambi tra realtà differenti.
Azione 5. Liberare l’ e-commerce
Oggi l’ e-commerce è soggetto alla normativa per il commercio, pensata intorno ai canali tradizionali. Ciò crea confusione e rallentamenti. È necessario semplificare radicalmente la normativa sull’e-commerce e prevedere specifici incentivi per le imprese che avviano questa attività.
Azione 6. Ascoltare il mondo della rete, stakeholders e influencer
Il settore legato all’economia digitale è trasversale ai differenti settori produttivi e spesso escluso daimeccanismi di concertazione. Aprire la discussione pubblica a queste realtà permetterebbe di programmare politiche più attente alle innovazioni.
Azione 7. Ciò che è prodotto con soldi pubblici, deve essere pubblico e in rete
Il sapere prodotto nelle università, la cultura sostenuta da fondi pubblici, i dati elaborati dallaPubblica Amministrazione devono essere accessibili a tutti e utilizzabili per promuovere attività economiche. Occorre che si scelga l’ open data per trasparenza, semplificazione e miglioramento dei servizi al cittadino.
Azione 8. Il telelavoro come diritto
Introdurre la modalità di lavoro in remoto per tutte le attività per cui è tecnicamente possibile, almeno per una parte del monte ore. In questo modo si favorirebbe il “work-life balance”, la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, si spingerebbe l’innovazione delle imprese e si abbatterebbero i costi ambientali e strutturali legati agli spostamenti casa-lavoro.
Azione 9. Ripensare il welfare nell’ecosistema digitale
Istituire il diritto a una pensione di base per tutti i lavoratori a seguito della cessazione dell’attività lavorativa. Istituire una indennità di maternità universale, superando la logica delle tutele esclusivamente legate al lavoro subordinato. Proporre un salario minimo garantito per le attività parasubordinate per cui non valgono i minimi definiti dalla contrattazione collettiva. Promuovere la diminuzione del carico fiscale contributivo per i lavoratori autonomi.
Azione 10. Dare spazio alle nuove imprese
Fornire in locazione agevolata immobili inutilizzati della Pubblica Amministrazione, in modo da creare spazi di co-working per start up innovative e legate al mondo digitale.
Azione 1. Erodere il digital divide
Sostenere la spinta per la copertura nazionale di servizi con banda larga e ultralarga, anche in realtà geografiche lontane dai contesti metropolitani, attraverso investimenti pubblici e incentivi a quelli privati.
Azione 2. Pensare al wi-fi come la toilette
Promuovere l’ obbligo per gli esercizi pubblici di rendere la connessione wi-fi disponibile e pubblica, come avviene oggi per i servizi igienici.
Azione 3. Alfabetizzare al digitale
Promuovere un piano per l’ alfabetizzazione digitale, coinvolgendo il terzo settore, le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali e gli enti locali, per far sì che tutti i cittadini colgano le opportunità della rete. Promuovere corsi “blended” (in aula e online) e l’apertura di sportelli informativi per fornire servizi concreti su come lavorare in rete.
Azione 4. Digitalizzare il made in Italy
Le tecnologie digitali rappresentano un’occasione per le Piccole e Medie Imprese per rafforzare la collaborazione e raggiungere i mercati, ma spesso queste aziende non hanno le risorse – economiche e di conoscenza – per cogliere le opportunità. Servono incentivi alla creazione di reti digitali tra le imprese, volte alla collaborazione e all’internazionalizzazione, anche attraverso la messa in comune di banche dati e scambi tra realtà differenti.
Azione 5. Liberare l’ e-commerce
Oggi l’ e-commerce è soggetto alla normativa per il commercio, pensata intorno ai canali tradizionali. Ciò crea confusione e rallentamenti. È necessario semplificare radicalmente la normativa sull’e-commerce e prevedere specifici incentivi per le imprese che avviano questa attività.
Azione 6. Ascoltare il mondo della rete, stakeholders e influencer
Il settore legato all’economia digitale è trasversale ai differenti settori produttivi e spesso escluso daimeccanismi di concertazione. Aprire la discussione pubblica a queste realtà permetterebbe di programmare politiche più attente alle innovazioni.
Azione 7. Ciò che è prodotto con soldi pubblici, deve essere pubblico e in rete
Il sapere prodotto nelle università, la cultura sostenuta da fondi pubblici, i dati elaborati dallaPubblica Amministrazione devono essere accessibili a tutti e utilizzabili per promuovere attività economiche. Occorre che si scelga l’ open data per trasparenza, semplificazione e miglioramento dei servizi al cittadino.
Azione 8. Il telelavoro come diritto
Introdurre la modalità di lavoro in remoto per tutte le attività per cui è tecnicamente possibile, almeno per una parte del monte ore. In questo modo si favorirebbe il “work-life balance”, la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, si spingerebbe l’innovazione delle imprese e si abbatterebbero i costi ambientali e strutturali legati agli spostamenti casa-lavoro.
Azione 9. Ripensare il welfare nell’ecosistema digitale
Istituire il diritto a una pensione di base per tutti i lavoratori a seguito della cessazione dell’attività lavorativa. Istituire una indennità di maternità universale, superando la logica delle tutele esclusivamente legate al lavoro subordinato. Proporre un salario minimo garantito per le attività parasubordinate per cui non valgono i minimi definiti dalla contrattazione collettiva. Promuovere la diminuzione del carico fiscale contributivo per i lavoratori autonomi.
Azione 10. Dare spazio alle nuove imprese
Fornire in locazione agevolata immobili inutilizzati della Pubblica Amministrazione, in modo da creare spazi di co-working per start up innovative e legate al mondo digitale.
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